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fondato nel 1886.
LA FUNZIONE DEL KINESIO TAPING
Sarà sicuramente capitato di vedere atleti con dei
nastri adesivi colorati attaccati al corpo. Non si tratta ovviamente di
ornamenti sportivi ma di una tecnica chiamata Kinesiotaping, utilizzata per
alleviare in maniera naturale i dolori muscolari. Corridori, ciclisti,
calciatori, ne fanno largo uso non solo per ridurre il dolore, accelerare il
processo di guarigione dei tessuti, correggere le funzioni muscolari e
l’allineamento delle articolazioni, ma anche per esaltare le potenzialità
muscolari e migliorare le performance sportiva.
Cerotto magico, dunque, o approccio riabilitativo innovativo? Cerchiamo di capire se funziona realmente e soprattutto come agisce sul corpo.
Cerotto magico, dunque, o approccio riabilitativo innovativo? Cerchiamo di capire se funziona realmente e soprattutto come agisce sul corpo.
Taping Neuromuscolare, Kinesiotaping o
Taping kinesiologico, sono nomi diversi per identificare questo nastro adesivo elastico
in cotone.
Non ci sono differenze tra i diversi
colori in cui viene prodotto, ed è bene sottolineare che l’effetto terapeutico
è dato dalle specifiche modalità di applicazione, perché il tape è privo di
farmaco.
Questa tecnica innovativa stimola i
naturali processi di autoguarigione del corpo. Ha il vantaggio di non bloccare
il movimento ma di correggerlo e guidarlo funzionalmente e inoltre, consente di
mantenere l’effetto terapeutico tra una seduta e la successiva.
Grazie alla stimolazione
propriocettiva trasmessa al muscolo, possiamo limitare o stimolare un
movimento, creare spazio nei tessuti favorendo il metabolismo cellulare e la
riduzione degli edemi nel post-trauma. In più, alleviare il dolore riducendo la pressione sui tessuti recettoriali irritati.
Sintetizzando
possiamo quindi affermare che il taping può avere quattro tipi di effetti:
·
Inibente
a livello muscolare,
·
Facilitante
a livello muscolare,
· Drenante
(miglioramento della circolazione del sangue e di quella linfatica)
·
Analgesico
La caratteristica
fondamentale di questo “cerotto” è quella di avere, in lunghezza, una elasticità
simile alla pelle (140%), inoltre, è ipoallergenico, traspirante e resistente
all’acqua.
Il nastro deve essere
applicato da professionisti del settore, non solo perché è importante conoscere
l’anatomia muscolare, ma anche per le diverse modalità di applicazione e i diversi
effetti che si ottengono nei vari gradi di tensione. Si può utilizzare ad
integrazione delle diverse metodiche di fisioterapia.
La
paternità di questa tecnica è da attribuire al Dr. Kenzo Kase, un chiropratico e agopuntore giapponese che
oltre 35 anni fa, ha cercato un’alternativa alle tecniche di
bendaggio utilizzate, che potesse supportare i muscoli e le articolazioni senza
ostacolarne il movimento. E fu in Corea, durante le Olimpiadi di Seul del1988,
che il taping fece il suo debutto internazionale con la Nazionale Giapponese di
Pallavolo.
Per quanto questa tecnica sia naturale al 100%, il Kinesio taping è
controindicato in caso di tumori, trombosi, ulcerazioni cutanee e di infezioni
particolari.
Applicazione del Kinesiotaping nella tendinopatia achillea
La
tendinopatia achillea è una infiammazione comune nei corridori, che coinvolge
la guaina del tendine d’Achille. Diversi i nomi con cui viene diagnosticata:
tendinite achillea, sindrome del tendine d’Achille, infiammazione achillea
cronica. Le cause sono diverse ma quella più incriminata è il “sovraccarico
funzionale”, un incremento dell’intensità o della durata del lavoro mal pianificato
che non permette al tendine di adattarsi. Il dolore si presenta maggiormente in tutte le
attività di carico, come scendere le scale, saltare o correre. Molto spesso
questa affezione è figlia di un’intrarotazione del femore e di una rigidità dei
muscoli posteriori della gamba, tra i quali il maggior indiziato è “il
tricipite surale” comunemente noto come polpaccio, che limita il movimento
della caviglia. Il Kinesiotaping può migliorare l’appoggio ed
evitare la cronicizzazione del problema. In figura un esempio di applicazione per
alleggerire la tensione sul tendine d’Achille. L’effetto del nastro ha una
durata media di trentasei ore dalla sua applicazione.
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