Mensile di attualità, cultura e informazione professionale della Guardia di Finanza,
fondato nel 1886.
A cura
Beniamino Colagrosso* e Massimo Alfieri**
I SEGRETI DELLA COLONNA VERTEBRALE
I SEGRETI DELLA COLONNA VERTEBRALE
Per
mantenere in salute la schiena dobbiamo conoscere i segreti della colonna
vertebrale. Tutte le posture che assumiamo durante la giornata sono
condizionate dalle regole che governano la struttura del rachide: 33/34 vertebre,
sovrapposte le une sulle altre e fra loro articolate anche per mezzo dei dischi
intervertebrali e dei legamenti. Il rachide ha funzioni di sostegno per il
tronco, di protezione per il midollo spinale e di natura motoria.
La
colonna vertebrale presenta tre grandi curve mobili, necessarie per resistere alle sollecitazioni a cui è
costantemente sottoposta. Studi di Bioingegneria hanno dimostrato che la
perdita di una sola curva rachidea riduce del 50% la capacità di resistenza al
peso.
Quindi,
attenzione a mantenerle, quando si sta seduti e, soprattutto, durante gli
sforzi fisici!
I
corpi e i dischi vertebrali nella zona lombare sono più grandi, per sostenere
il maggior peso del tronco e per meglio rispondere alle sollecitazioni meccaniche
durante i movimenti. Ma non sempre basta e per questo rimane la regione in cui
i dolori compaiono con maggiore frequenza. Esiste una spiegazione meccanica: le
vertebre del tratto lombare, hanno le faccette di coniugazione articolari orientate
verticalmente. In questo modo permettono una notevole mobilità nella flessione anteriore
(60°), ed in maniera minore nell’estensione (35°), nell’inclinazione laterale (20°),
e soprattutto nella rotazione (5°). Di conseguenza, il movimento più a rischio infortunio è
senz’altro la rotazione del busto quando è flesso in avanti. Come succede nel sollevare
pesi da terra con un braccio.
Tra i corpi
vertebrali, si trova il disco intervertebrale, che ha forma di cilindro
appiattito ed è costituito da una parte centrale, chiamata nucleo polposo. Il
nucleo contiene l’88% di acqua ed agisce come ammortizzatore durante i
movimenti, distribuendo la pressione sull’anello fibroso che lo contiene. Durante
la giornata il nucleo si disidrata perdendo parte dell’acqua in esso contenuta,
che passa nel corpo della vertebra.
La
disidratazione riduce lo spessore del disco, comportando verso sera una perdita
di altezza di circa 2 cm complessivi. Al contrario durante il sonno, non
ricevendo la pressione del carico corporeo, il nucleo si reidrata. La mattina
riprendiamo, quindi, la nostra altezza. Questo meccanismo spiega, nei soggetti
con rachialgia, la causa della dolenzia nei primi minuti dopo essersi alzati
dal letto.
Un disco
intervertebrale lesionato genera una discopatia e, non essendo più in grado di
svolgere le sue funzioni ammortizzanti, apre le porte alla protrusione o all’erniazione.
Inoltre, come conseguenza diretta della riduzione di spessore del disco, la naturale congruenza articolare
si perde, generando artrosi.
Non sempre le
ernie discali sono sintomatiche. Normalmente, i sintomi si manifestano quando
il materiale discale crea pressione sulle radici nervose. La sciatalgia, ad
esempio, spesso genera bruciore,
addormentamento o formicolio lungo il nervo negli arti inferiori, ma non dolori
lombari.
Questo
spiega perché le sindromi dolorose, come la lombalgia, sono sempre accompagnate
da un aumento non fisiologico del tono muscolare, che ne amplifica i sintomi
dolorosi.
Nonostante
la capacità di gestire le diverse forze che l’attraversano, la colonna
vertebrale ha dei limiti strutturali e funzionali. Conoscerli e rispettarli è
la soluzione ai tanti disagi che la
riguardano.
Per rimuovere
definitivamente la causa delle ricorrenti algie rachidee bisogna rispettare sia
la fisiologia che la meccanica vertebrale. Per raggiungere questo obiettivo, il
metodo di Ginnastica Posturale Sensoriale (G.P.S.) diventa il nostro compagno ideale di
viaggio.
“DIVENTIAMO I PROTAGONISTI DELLA NOSTRA SALUTE”
*Direttore
di Sanità della GdiF – Roma
**Chinesiologo
– Massofisioterapista Q.G. - Roma
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