ART. PUBBLICATO sul "FINANZIERE"
Negli ultimi
decenni nel mondo si è assistito ad un incremento progressivo della
popolazione anziana, solo in Italia si è
passati da 14 milioni del 2003 a oltre 16 milioni nel 2010.
Parallelamente a questo dato purtroppo peggiorano le speranze di
vivere l’anzianità in salute.
Mensile di attualità, cultura e informazione professionale della Guardia di Finanza, fondato nel 1886.
Questa
discrepanza dovrebbe farci riflettere sulle cause che determinano il
prematuro esordio di alcune patologie invalidanti e cercare i
possibili rimedi.
Diventa
fondamentale l’obiettivo di rendere in futuro
l’anziano, persona con un’età superiore ai 65 anni più
autosufficiente, migliorando la sua efficienza muscolo-scheletrica.
Escluso
alcune eccezioni, dopo i 40 anni si assiste ad una progressiva
diminuzione del movimento, che comporta diverse conseguenze
sull’organismo, come l’aumento del dispendio energetico anche
nelle normali attività quotidiane, una diminuzione della massa
muscolare e del tono muscolare con relativa lassità articolare,
aumento del peso personale. Tutto questo si ripercuote negativamente
sulla stabilità degli elementi vertebrali e sulla postura.
Negli uomini
e nelle donne anziani la perdita di massa muscolare scheletrica e di
forza è definita sarcopenia. La prevalenza della sarcopenia è del
24% negli anziani sotto i 70 anni e del 50% oltre gli 80 anni. La
sarcopenia è la principale causa di invalidità e debolezza nell’età
senile.
Ma per
descrivere ulteriormente chi è l’anziano, bisognerebbe evidenziare
le differenze con i più giovani. E’ un individuo con un
metabolismo basale ridotto (circa del 30% dopo i 70 anni), con un
aumentato grasso di deposito e con una forte incidenza
dell’osteoporosi. In aggiunta si hanno alterazioni degenerative dei
sistemi di controllo dell’equilibrio (ritardo dei riflessi e delle
reazioni di difesa), dell’apparato nervoso (deficit di
programmazione e iniziativa motoria, percezione, elaborazione,
cognizione), muscolo-scheletrico (riduzione della forza, rigidita’
, deformita’) e degli organi di senso (visivo e uditivo).
Una persona
over 70 poco autonoma e incapace di salire o scendere le scale
compromette la propria qualità della vita.
Intervenire
bilanciando l’attività di tipo aerobico e di potenziamento
muscolare è la strategia più corretta da seguire, perché
miglioriamo la capacità cardio-respiratoria, la forza funzionale, la
stabilità articolare, il metabolismo basale (se associata ad una
alimentazione controllata), ma soprattutto diminuisce il rischio
infortuni.
Attenzione
massima quando si inizia l’allenamento nel rispettare le personali
abilità motorie e il gradiente di forza del momento. Sottovalutare
questo aspetto potrebbe portare a incidenti imprevisti che dopo una
certa età hanno una rilevanza maggiore non solo sotto l’aspetto
fisico ma anche sotto l’aspetto psicologico.
Negli anni
si assiste ad una progressiva riduzione dell’articolarità causata
dall’ipomobilità muscolare e da posture scorrette, quindi
fondamentale è il lavoro specifico sulla mobilità articolare sia
come prevenzione che come cura di algie muscolo articolari.
CONSIGLI
UTILI
Eseguire
costantemente delle camminate di 30/40 minuti a passo regolare con un
minimo di 3/4 volte a settimana. Alternare dei lavori di rinforzo
muscolare soprattutto sugli arti inferiori con dei piegamenti sulle
gambe in modo lento e controllato (sostenendosi in equilibrio con le
mani in appoggio ad un supporto). Infine eseguire delle
mobilizzazioni del cingolo scapolare con l’utilizzo del bastone.
Di seguito
5 esercizi di muscolazione e mobilità articolare che
dovranno essere eseguiti in alternanza alle camminate. Eseguire 2
serie da 15 ripetizioni per ogni esercizio in modalità lenta e
controllata.
ES. 1
Piegamenti sulle gambe in appoggio. Mantenere i piedi alla larghezza delle spalle con le punte leggermente extra ruotate. Durante il movimento conservare le curve fisiologiche vertebrali e l’appoggio plantare a terra.
ES. 2
Posizionarsi con arti inferiori leggermente flessi, impugnare il bastone con presa larga (anche quello della scopa) ed effettuare dei movimenti dal basso verso l’alto inspirando e dall’alto verso il basso espirando.
ES. 2
Posizionarsi con arti inferiori leggermente flessi, impugnare il bastone con presa larga (anche quello della scopa) ed effettuare dei movimenti dal basso verso l’alto inspirando e dall’alto verso il basso espirando.
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ES. 3
Posizionarsi con arti inferiori leggermente flessi, impugnare il bastone con presa larga e portarlo all’altezza delle spalle. Iniziare il movimento portandolo prima alla nostra destra e poi alla sinistra senza muovere le spalle.
ES. 4
Posizionarsi con arti inferiori leggermente flessi, impugnare il bastone con presa larga e portarlo in alto sopra le spalle. Iniziare il movimento portandolo sul fianco destro prima e sinistro dopo senza muovere il tronco.
ES. 5
Posizionarsi con arti inferiori leggermente flessi, portare entrambe le braccia in alto, alternare il movimento delle mani in alto come per afferrare un oggetto. Ricercando la massima estensione del braccio e del fianco in gioco.
“DIVENTIAMO
I PROTAGONISTI DELLA NOSTRA SALUTE”
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