Intervista integrale del Prof. J.M. Cittone sul Tempo
Autoposture Mezieres: quando la ginnastica preventiva diventa
efficacie per tutti.
Una
ginnastica riabilitativa tagliata su misura per il paziente, un vestito che si
indossa a pennello e ci fa sentire meglio perché è stato fatto solo per noi.
Questo è il segreto dell’efficacia del metodo innovativo elaborato dalla
fisioterapeuta francese Françoise Mézières.
Perché
questa tecnica ha conquistato nel corso degli ultimi decenni l’interesse
generale degli specialisti di medicina tradizionale che si occupano di postura?
Lo chiediamo al Prof. Jean Marc Cittone, fisioterapista, osteopata, esperto
di Biomeccanica del movimento di fama europea, allievo e collaboratore diretto di
Françoise Mézières: “in questa metodica di trattamento, a differenza dei metodi analitici, la
persona è parte attiva del lavoro, e gli permette di ricreare i corretti schemi
motori alterati nel corso degli anni. Attraverso uno studio minuzioso
dell’anatomia e della cinesiologia, Françoise Mézières scoprì che la muscolatura
posteriore del corpo si comporta come un solo grande muscolo e che tali
distretti muscolari sono troppo “forti” e troppo “corti” e non deboli come fino
ad allora insegnava la cinesiologia classica. E’ stato il presupposto fondamentale – prosegue Cittone -
per comprendere come l’allungamento vero è globale e non analitico sul singolo
muscolo”.
Si sente parlare spesso di migliorare la
“postura”. Qual è la sua visione in merito? “Il concetto
moderno di postura – spiega il
fisioterapista - non si riferisce ad una
semplice condizione statica, ma ad una condizione in cui il soggetto ricerca un
equilibrio continuo rispetto all’ambiente circostante. Una delle numerose
definizioni coniate nel tempo che identifica meglio la postura è un’interazione poli-sensoriale in cui il
fine ultimo è il mantenimento della stazione eretta, seduta, ecc., in
opposizione alla forza di gravità, variabile in relazione degli obiettivi da
perseguire e agli stimoli dell’ambiente. Il corpo – spiega Cittone - alla continua ricerca dell’equilibrio, si
serve dei muscoli antigravitari per il mantenimento della stazione eretta,
perché gli elementi passivi quali legamenti e ossa
non sono sufficienti”.
E’
stato presentato proprio dal prof Cittone a Roma, per la prima volta a livello internazionale, il
corso “Autoposture Mézières”. Una
evoluzione del metodo classico? E soprattutto quali i reali benefici?
“Più che una
evoluzione è più appropriato dire che sia una derivazione del Metodo originale
nel rispetto dei sui principi. E’ bene ricordare che la postura è come
un'impronta digitale. E’ unica per ogni persona ed è condizionata da tanti fattori come la
storia motoria individuale, i traumi fisici ed emotivi vissuti, lo stress
dell’attività lavorativa e sportiva che conduciamo e via discorrendo. Le
Autoposture Mézières, utilizzate unicamente in ambito preventivo - sottolinea
Cittone- non potranno mai sostituirsi ad una terapia, ma agendo
sul ripristino della corretta morfologia corporea, sicuramente sono un ottimo
ausilio per liberare, gli sportivi e non solo, dalle tensioni muscolari spesso
causa sindromi dolorose come dorsalgie, lombalgie, cervicalgie”
Com’è
una seduta tipo?
“Si tratta di una sequenza
di quattro posizioni di partenza, in flessione anteriore, in decubito supino, da seduto e
in piedi con
le relative varianti che vanno mantenute per un certo tempo e si potranno
praticare al ritmo di 2-3 volte a settimana sia in sedute individuali che di
piccoli gruppi”.
Ma quali sono, dunque, i principi su cui si fondano le Autoposture? “Sono gli stessi del metodo riabilitativo
Mézières – spiega il professore - allineamento
vertebrale, che consiste nel mantenere sullo stesso piano l’osso occipitale,
l’altezza delle scapole e l’osso sacro; enfasi espiratoria, tecnica di
respirazione che prevede un’enfatizzazione della fase espiratoria, mediante lo
svuotamento completo di aria dai polmoni liberando il soffio, mentre
l’inspirazione rimane naturale ed automatica; – prosegue il professore - mantenimento
dell’extrarotazione delle radici degli arti durante le Autoposture per
compensare la loro tendenza all’intrarotazione; auto-allungamento continuo, per
ricercare costantemente durante il lavoro, l’auto accrescimento, nel rispetto
dei principi sopra esposti”.
Perché
è stata scelta proprio la Capitale per la presentazione internazionale delle
“Autoposture Meziers”? “Abbiamo girato
l’Europa per esportare e consentire l’approfondimento del metodo Mézières agli
operatori del settore e devo dire che la risposta è stata ottima in tutti quei
paesi dove la cultura alla prevenzione è un obiettivo fondamentale, quali Germania
e Francia.
Roma – continua Cittone- in questo ambito sta facendo passi da gigante. La risposta ricevuta
dall’affluenza al 1° corso di Autoposture Mézières è stata più che positiva”.
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