ART. PUBBLICATO sul "FINANZIERE"
Mensile di attualità, cultura e informazione professionale della Guardia di Finanza,
fondato nel 1886.
A cura
A cura
Beniamino Colagrosso* e Massimo Alfieri**
Sono diversi anni che si sente parlare di
allenamento funzionale (functional training)
per il miglioramento delle capacità fisiche o della performance sportiva. E’ un
metodo di preparazione finalizzata al perfezionamento del movimento, che condiziona
globalmente l’intero organismo sia a livello coordinativo che condizionale.
Per sua natura, questo tipo di pratica,
prevede esercizi
funzionali studiati sulla disciplina sportiva praticata. Gli stimoli allenanti
proposti hanno come caratteristica, per evitare l’adattamento dell’atleta, una
continua variabilità e progressività dei carichi, dell’intensità, degli
attrezzi utilizzati, degli esercizi, ecc..
Nel tempo, a testimonianza della validità del
metodo, è approdato nelle palestre, ed oggi è considerato il tipo di
allenamento ideale per tutti, per il miglioramento delle abilità e dell’efficienza
fisica generale, utile anche nelle attività quotidiane.
Il principio su cui si fonda è che il
cervello riconosce solo il movimento e non i singoli muscoli.
I muscoli,
interagendo sinergicamente tra loro con ruoli diversi agonisti,
antagonisti, sinergici e stabilizzatori, creano nel tempo una maggiore
coordinazione, una maggiore fluidità dei movimenti e un importante risparmio di
energia.
Proprio il miglioramento del controllo
motorio, associato a un incremento della capacità di equilibrio, rende la
ginnastica funzionale importante anche in ambito preventivo e riabilitativo.
Le caratteristiche di questo metodo di
allenamento sono:
Ø Esercizi poliassiali, (coinvolgimento dei tre assi e piani)
Ø Esercizi poliarticolari, (attivazione contemporanea di
diverse articolazioni)
Ø Esercizi propriocettivi, (di natura disequilibrante)
Ø Esercizi per la stabilità del core, (rinforzo globale e sinergico
dei muscoli stabilizzatori, addominali e lombari).
Nelle attività quotidiane, quando camminiamo, corriamo, raccogliamo qualcosa da terra, ecc., la parte superiore e inferiore del corpo è attraversata da un flusso continuo di forze (energia), sia ascendenti che discendenti. Proprio per questo diventa prioritario allenare la parte centrale del corpo in catena muscolare (core stability). Conseguentemente, sarebbe opportuno allenare gli addominali, non più singolarmente ma in catena per ottimizzare il controllo durante il passaggio delle forze.
Altro elemento fondamentale di questa metodica è la capacità d’equilibrio, sollecitata continuamente durante le sessioni allenanti con appoggi instabili, lavori in monopodalico, a occhi chiusi, ecc.
Anche nella riabilitazione e di riatletizzazione motoria, questo metodo è ormai sempre più utilizzato.
Pensiamo a cosa succede dopo un trauma o in presenza di una banale infiammazione?
Si crea un’alterazione dei segnali periferici in ingresso (input) nella zona lesionata e conseguentemente anche della risposta motoria (output). Per ricreare i nuovi schemi motori necessari per il recupero ottimale ci vuole del tempo, ma in merito, l’allenamento funzionale si può considerare “la chiave di volta”.
Altro elemento fondamentale di questa metodica è la capacità d’equilibrio, sollecitata continuamente durante le sessioni allenanti con appoggi instabili, lavori in monopodalico, a occhi chiusi, ecc.
Anche nella riabilitazione e di riatletizzazione motoria, questo metodo è ormai sempre più utilizzato.
Pensiamo a cosa succede dopo un trauma o in presenza di una banale infiammazione?
Si crea un’alterazione dei segnali periferici in ingresso (input) nella zona lesionata e conseguentemente anche della risposta motoria (output). Per ricreare i nuovi schemi motori necessari per il recupero ottimale ci vuole del tempo, ma in merito, l’allenamento funzionale si può considerare “la chiave di volta”.
CONSIGLI
UTILI
Tutti possono praticare questo tipo di attività motoria, sempre rispettando le proprie potenzialità fisiche.
Per una maggiore sicurezza ed evitare infortuni bisognerebbe aumentare gradualmente la complessità degli esercizi proposti e programmare in anticipo la quantità di lavoro da svolgere durante i cicli di allenamento.
E’ opportuno nelle fasi iniziali farsi consigliare da una persona esperta nel settore.
L’allenamento funzionale è l’applicazione pratica dei principi fisiologici che regolano il movimento umano, non esclude le altre metodologie d’allenamento, ma le riassume e le completa.
Nelle immagini seguenti un esempio di un esercizio funzionale , di tipo propriocettivo, per la stabilità del core, eseguito a difficoltà crescente.
Per una maggiore sicurezza ed evitare infortuni bisognerebbe aumentare gradualmente la complessità degli esercizi proposti e programmare in anticipo la quantità di lavoro da svolgere durante i cicli di allenamento.
E’ opportuno nelle fasi iniziali farsi consigliare da una persona esperta nel settore.
L’allenamento funzionale è l’applicazione pratica dei principi fisiologici che regolano il movimento umano, non esclude le altre metodologie d’allenamento, ma le riassume e le completa.
Nelle immagini seguenti un esempio di un esercizio funzionale , di tipo propriocettivo, per la stabilità del core, eseguito a difficoltà crescente.
Esercizio
di equilibrio in posizione bipodalica sul bosu con tenuta del singolo manubrio
arto superiore dx teso
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Esercizio
di equilibrio in posizione monopodalica sul bosu con tenuta del
singolo manubrio arto superiore dx teso
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Esercizio
di piegamento monopodalico sul bosu con tenuta del singolo manubrio
arto superiore dx teso
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“DIVENTIAMO I PROTAGONISTI DELLA NOSTRA SALUTE”
*Direttore di Sanità della G.di F. – Roma
**Chinesiologo – Massofisioterapista Q.G. - Roma
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