ART. PUBBLICATO sul "FINANZIERE"
Mensile di attualità, cultura e informazione professionale della Guardia di Finanza,
fondato nel 1886.
fondato nel 1886.
SPALLA DOLOROSA
La fisioterapia è utile nella maggior parte dei casi
A
cura
Beniamino
Colagrosso e Massimo Alfieri
Per "spalla dolorosa", di
origine non traumatica, si intende un dolore localizzato sulla zona
antero-laterale della spalla, che si può manifestare anche a riposo ed è
accompagnato ad una limitazione funzionale.
Omero, scapola e clavicola sono le
ossa che compongono la spalla, ma il suo movimento dipende dalla sinergia di tre articolazioni, la
scapolo-omerale, l’acromion-claveare e la sterno-costo-claveare, più due cosiddette
"false articolazioni", la sotto-deltoidea e la scapolo-toracica.
Proprio per la sua complessità
strutturale e funzionale, non è facile definire l’origine del dolore. Spesso è
la conseguenza di cause multiple, talvolta unite tra loro.
Tutte le patologie, hanno un fattore
comune: un’alterata meccanica motoria, generata spesso da posture scorrette che
nel tempo crea alterazioni funzionali e danni alla struttura ossea e/o
muscolo-tendinea. Tra le disfunzioni più comuni sicuramente è da annoverare la
sindrome da conflitto (o impingement sub-acromiale), causata da una diminuzione
dello spazio sotto-acromiale là dove passa il tendine del muscolo sovraspinato,
generando la più diffusa affezione dolorosa della spalla con annessa impotenza
funzionale.
E’ normale che specialmente durante
i movimenti ripetuti di elevazione del braccio, il muscolo e la borsa
sotto-acromiale coinvolti in questo meccanismo di compressione si infiammino. Intervenire
subito con la fisioterapia sarebbe opportuno per evitare di incorrere nella
forma cronica, che comprometterebbe inizialmente la salute dei tendini della
cuffia dei rotatori (calcificazioni e/o lesioni tendinee), ma nel tempo, la
contrattura antalgica riflessa (per non sentire dolore), creerebbe
un’ipomobilità articolare, quindi, un peggioramento del quadro clinico che potrebbe
sfociare in un’artropatia gleno-omerale (omartrosi) o una capsulite adesiva (spalla
congelata). Non possiamo inoltre dimenticare le ripercussioni che si avrebbero sulla
colonna vertebrale, soprattutto nel tratto cervicale (cervicalgie e
cervico-brachialgie).
Nella maggior parte dei casi, la
disfunzione della spalla è generata dall’intrarotazione e anteposizione della
testa omerale.
E’ proprio il perdurare dello squilibrio
di forze, originato dai muscoli intrarotatori che lavorano in accorciamento e
gli extrarotatori che lavorano in allungamento, che nel tempo altera la
fisiologia e la biomeccanica della spalla, con ripercussioni negative anche su
altri distretti corporei.
MUSCOLI INTRAROTATORI
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MUSCOLI EXTRAROTATORI
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Sottoscapolare
(muscolo della cuffia dei rotatori)
Fasci
anteriori del Deltoide
Gran
dorsale
Gran
pettorale
Grande
Rotondo
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Sovraspinato
(muscolo della cuffia dei rotatori)
Sottospinato (muscolo della cuffia dei rotatori)
Piccolo
Rotondo (muscolo
della cuffia dei rotatori)
Fasci
posteriori del Deltoide
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Ma perché questo accade? Immaginiamo
la nostra postura in ufficio, in macchina, mentre solleviamo dei pesi, quando
mangiamo, negli sport da combattimento, in bicicletta, e non solo; in quasi
tutte le attività quotidiane il braccio lavora in avanti e in intrarotazione.
Nel tempo questa postura provoca degli adattamenti che alterano la funzionalità
della spalla. E’ implicito che per questa patologia, come nelle altre, la
componente genetica, l’età e la mancanza di movimento sono fattori aggravanti
che devono essere considerati durante i trattamenti.
Il reparto di Fisioterapia del
Quartier Generale, da diversi anni, durante le sedute di fisioterapia cerca di
esortare il paziente a prendere coscienza dei movimenti che gli vengono
proposti durante la terapia, per creare un reset neuromotorio, abbassare il
tono muscolare e rimuovere le contratture riflesse. Inoltre per eliminare la
causa che ha prodotto la patologia, i terapisti consigliano di continuare la
rieducazione motoria anche a casa, suggerendo
una serie di esercizi per il miglioramento muscolo-articolare.
CONSIGLI
UTILI
SOTTO LA SUPERVISIONE DEL MEDICO SPECIALISTA
Un lavoro mirato a ripristinare un
corretto equilibrio funzionale muscolo-articolare è alla base del trattamento
fisiochinesiterapico. Per questo tipo di affezione dolorosa e per il corretto
riposizionamento delle spalle, vi proponiamo tre degli esercizi consigliabili,
sempre in assenza di dolore:
Per
l'allungamento del gran pettorale e deltoide anteriore: esercizio di
distensione con l'elastico alla spalliera, enfatizzando la fase negativa
retro-ponendo le spalle alla massima escursione articolare (movimento
eccentrico)
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Per i muscoli posteriori della schiena,
trapezio, romboidei e deltoide posteriore: esercizio di trazione con elastico
in range articolare ridotto e sempre retro-ponendo le spalle
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A tutti
gli esercizi segmentali segue sempre un lavoro di allungamento globale
decompensato per la catena cinetica posteriore.
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