giovedì 23 maggio 2013

SEMBRA INCREDIBILE, MA E' TUTTO VERO

Per risolvere diversi disturbi e patologie cronico-degenerative, bisogna agire sulla causa e non sul sintomo.

A partire dall'alimentazione quotidiana... quanto ne sai davvero?


Da vedere fino alla fine: "Un equilibrio delicato" (A delicate balance)

Il documentario si compone di una serie di interviste a medici e nutrizionisti che spiegano i meccanismi che intercorrono tra alimentazione e la comparsa delle malattie, specie quelle moderne dovute al benessere, a causa di un'errata alimentazione basata in particolar modo sul consumo delle proteine animali. Viene anche trattato il tema dell'impatto devastante sull'ambiente degli allevamenti e della pesca, nonché il tema della sofferenza e morte degli animali allevati.

http://www.youtube.com/watch?v=iXF0Fas2hGs


Un documentario di Aaron Scheibner (Phoenix Philms), con la supervisione scientifica e il contributo di Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana - SSNV. Distribuito in Italia da AgireOra Edizioni ed è liberamente divulgabile.

giovedì 9 maggio 2013

IL POTERE DEL MASSAGGIO



IL POTERE DEL MASSAGGIO



ART. PUBBLICATO sul "FINANZIERE"




Mensile di attualità, cultura e informazione professionale della Guardia di Finanza, fondato nel 1886.

Il Massaggio  (M.) è un’arte creativa antichissima con  un forte potere energetico. Tecnicamente è conosciuto come un insieme di manovre manuali quali: sfioramenti, impastamenti, digitopressioni, ecc..
Da sempre gli esseri umani utilizzano la palpazione per ricavare benessere e piacere psicofisico. Il M. si può considerare la più remota forma di trattamento e sembrerebbe nato in Oriente intorno al II secolo A.C., come riportato in antichi manoscritti cinesi e indiani (di medicina Ayurvedica). Nel tempo altre popolazioni, come gli Egiziani, praticarono il massaggio, ed i Greci, ai quali va riconosciuto il merito di averlo introdotto per primi in Occidente.  La stessa parola “massaggio”, infatti, deriva dal greco “massein” e significa impastare, esercitare pressione. Anche i romani apprezzarono e utilizzarono le tecniche massoterapiche.
Con il passare dei secoli, mentre nei paesi orientali è rimasta una pratica comune, studiata e migliorata, in Occidente perse popolarità, rimanendo prerogativa di pochi sportivi e ceti sociali più abbienti.  Questo probabilmente dovuto anche alla  religione cattolica che non gradiva il contatto di due corpi nudi che si scambiavano emozioni e piacere.
Agli inizi del XIX sec. si diffuse in Europa il M. svedese, ma solo nel XX secolo il massaggio si affermò definitivamente sviluppando diverse modalità di trattamento.
Nel M. ogni tecnica applicativa ha una funzione specifica di stimolazione cutanea e sottocutanea. Tra le principali ricordiamo: sfioramento, frizione, impastamento e percussione. La caratteristica più importante del massaggio è la direzione centripeta del trattamento (verso il cuore), che nasce essenzialmente per facilitare il ritorno veno-linfatico. In particolari trattamenti fisioterapici si possono  comunque applicare altre tecniche che hanno andamento centrifugo, circolare o trasverso.

Il M. cambia secondo gli obiettivi da raggiungere, modificando la durata, la pressione (intensità), la tecnica e la zona di trattamento.
Normalmente il massaggio generale effettuato su tutto il corpo ha una durata di 50-60 minuti e viene praticato nei centri estetici per rilassare le tensioni muscolari. Mentre nei trattamenti curativi, solitamente la terapia manuale viene eseguita su una parte anatomica specifica, ha una durata di 10-20 minuti ed è inserita all’interno di un protocollo che prevede anche trattamenti di terapia strumentale.
Scopriamo insieme il potere che il massaggio esercita sul nostro corpo ed i suoi effetti, spesso considerati miracolosi.
L’azione meccanica di mobilizzazione dei tessuti corporei durante i  trattamenti di terapia manuale ha importanti ripercussioni fisiologiche che vanno ad incidere direttamente sulla zona trattata, con conseguente miglioramento anatomico-funzionale e metabolico.
Ci sono poi effetti indiretti che agiscono per via riflessa sulla psiche.

MECCANICI
PSICOSOMATICI
1.     Sulla circolazione sanguigna
1.     Effetto rilassante
2.     Sulla circolazione linfatica
2.     Effetto sedativo
3.     Cute
4.     Masse muscolari
5.     Metabolismo


Per il miglioramento del sistema circolatorio e linfatico vengono applicate tecniche con pressione leggera e centripeta (M. linfodrenante), che creano sia una differenza pressoria sia una spinta ascendente sui vasi venosi e linfatici che aumentano la velocità di risalita del sangue e linfa.
Sulla cute abbiamo prevalentemente un effetto termico (aumento della temperatura di 2/3°) con conseguente innalzamento delle endorfine e della soglia del dolore.
Nei muscoli l’iperemia genera un aumento dell’ossigenazione e del metabolismo cellulare con un forte effetto decontratturante.
A livello organico il M. può favorire l’eliminazione di residui azotati e di tutte le scorie metaboliche stimolando l’attività di filtro dei reni.
Il rilassamento raggiunto, invece, nasce per un effetto indiretto sul Sistema Nervoso Autonomo (SNA). L’ipotalamo, organo di controllo del  SNA e del sistema endocrino, riceve e risponde agli impulsi dei recettori viscerali e somatici. Quindi l’aumento del flusso sanguigno periferico (vasodilatazione), la diminuzione della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca indica una risposta parasimpatica.
Oggi, un nemico comune alla base di molte patologie muscolo-tensive è lo stress,  che altera l’equilibrio fisiologico del corpo (omeostasi). Un consiglio per tutti, farsi massaggiare periodicamente  unitamente ad una costante attività motoria ci aiuta ad evitare gli effetti nefasti di questo nostro nemico quotidiano, migliorando la qualità di vita.
Ricordo che la riuscita del M. è dovuta in parte alle tecniche applicate e in parte al trasferimento energetico profuso dal terapista, capace di trasmettere ma anche assorbire forza vitale. Qui il suggerimento di farsi trattare da mani esperti.

CONSIGLI UTILI

Controindicazioni al massaggio
Evitare il M. nelle lesioni traumatiche recenti perché alterano i meccanismi di riparazione tissutale; nelle infezioni perchè potrebbe favorirne la diffusione; nella fase acuta di dolori muscolari perché i muscoli potrebbero in maniera riflessa aumentare la loro contrazione; per chi soffre di vene varicose e flebiti per il rischio trombosi; nei primi mesi di donne in stato interessante; nelle malattie della pelle; in presenza di tumori; nelle ustioni; nelle cardiopatie scompensate; in presenza di by-pass e peacemaker. Ci sono inoltre zone interdette al massaggio profondo, sedi di stazione linfatiche superficiali, quali: l’inguine, il cavo ascellare e il cavo popliteo.

giovedì 2 maggio 2013

"LA PROPRIOCEZIONE" LA BASE DEL CONTROLLO MOTORIO. L'INSTABILITA' PER DIVENTARE STABILI





"LA PROPRIOCEZIONE"  LA BASE DEL CONTROLLO MOTORIO. L'INSTABILITA' PER DIVENTARE STABILI


ART. PUBBLICATO

sul "FINANZIERE"



Mensile di attualità, cultura e informazione professionale della Guardia di Finanza, fondato nel 1886.













In ambito sportivo e in ambito riabilitativo sempre più spesso si sente parlare di "esercizi propriocettivi". In questo articolo cercheremo di fare chiarezza su una delle attività più in voga e più studiate negli ultimi anni.
Si tratta di esercizi eseguiti su piani instabili (discosit, bosu, palla svizzera, ecc.) o creando una situazione instabile (come il rimanere su una gamba a occhi chiusi) che migliorano la coordinazione fine. Questo tipo di attività porta ad un potenziamento della capacità recettoriali e conseguentemente un miglior controllo (equilibrio) del corpo durante i movimenti.
L’equilibrio, capacità di trovare la soluzione più adeguata e rapida possibile di un compito motorio, dipendente principalmente da tre fattori:
           ·Segnali provenienti dalla sensibilità propriocettiva
           ·Segnali provenienti dall’organo della vista
           ·Segnali provenienti dagli organi dell’udito
E' giusto notare che negli anni l'uomo ha perso la capacità di reagire velocemente ad uno stimolo perdendo la qualità coordinativa. Questo è dovuto al cambiamento radicale nella crescita, dove i bambini prima abituati a giocare in strada (acchiapparella, nascondino, ecc.), ora si ritrovano in casa davanti al computer.
Gli stimoli primari nel passato, dall'età prescolare fino alla fine dell'adolescenza,  erano maggiormente di carattere fisico, oggi sono quasi esclusivamente a carattere mentale.
Il termine "propriocezione" in senso stretto, indica la capacità di rilevare, percepire la posizione del proprio corpo nello spazio anche senza l'ausilio della vista. Ciò è reso possibile da particolari recettori,  i propriocettori, sensibili agli stimoli provenienti dal nostro soma (muscoli, tendini e articolazioni) che inviano continue informazioni  dalla periferia (arti superiori e inferiori) al Sistema Nervoso Centrale, generando una corretta  risposta motoria dei muscoli direttamente coinvolti nel movimento.
Purtroppo quando subiamo un trauma, i nostri sistemi di controllo (recettori)  risultano compromessi e non garantiscono più le corrette informazioni, causando spesso risposte motorie non consone alla situazione del momento, aumentando il  rischio di incorrere a recidive o instabilità cronica.
Inoltre questo processo di feedback tra i muscoli e il nostro cervello se non riattivato nel breve periodo, potrebbe creare un sovraccarico strutturale con ripercussioni negative anche sulla postura.
Oggi nella preparazione fisica della maggior parte degli sport, soprattutto in quelli situazionali (imprevedibilità dei movimenti come il calcio, il tennis, ecc.), l'allenamento propriocettivo riveste una parte fondamentale della seduta allenate. Questo è accaduto grazie alla sensibilità di diversi preparatori fisici che supportati da numerosi studi sull'argomento, consigliano agli atleti professionisti che desiderano migliorare la loro performance, di concentrarsi maggiormente sull'affinamento della coordinazione del gesto tecnico piuttosto che ricercare in maniera maniacale di migliorare la forma fisica rischiando un infortunio o di creare stress psicofisico.
Il miglioramento coordinativo e quindi del controllo del gesto motorio permette di fruttare al meglio le proprie potenzialità fisiche.
Gli esercizi propriocettivi sono infiniti, si possono creare difficoltà crescenti in base alle capacità del soggetto da allenare e soprattutto rendono l'allenamento più divertente.
L’età purtroppo riduce la capacità di controllo dei movimenti con enorme rischio cadute quindi con ripercussioni sulla salute. E’ bene che tutti si pratichino questa attività motoria per migliorare la propria qualità della vita incrementando la capacità di equilibrio divenendo, così, padroni del movimento.







Alcuni attrezzi di propriocezione


 

CONSIGLI UTILI



Il messaggio che desidero dare è:  “Avere tanta forza muscolare senza controllo è come avere una Ferrari senza autista!!!” . Rispettando il personale livello di preparazione fisica tutti possono cominciare con semplici esercizi a migliorare il proprio stato di forma rieducando i riflessi e ottenere nuovamente un controllo ottimale del corpo.
Di seguito alcuni esercizi propriocettivi da eseguire con regolarità: in maniera graduale, come nelle immagini seguenti, si parte con una arto sollevato, con le braccia aperte, poi di seguito le uniamo e alla fine si chiudono anche gli occhi.




 



 
 

       
Per i più allenati si possono aumentare le difficoltà come nelle figure sottostanti





 “DIVENTIAMO I PROTAGONISTI DELLA NOSTRA SALUTE”