Mensile di attualità, cultura e informazione professionale della Guardia di Finanza,
fondato nel 1886.
A cura
Beniamino Colagrosso e Massimo Alfieri
fondato nel 1886.
A cura
Beniamino Colagrosso e Massimo Alfieri
La ginnastica medica, che ha origini molto lontane, prevede un trattamento fisioterapico personalizzato e specifico alle esigenze del paziente. Il controllo del terapista è costante e il suo lavoro potrebbe variare nel corso della seduta, in base agli aggiustamenti del momento e agli adattamenti che si verificano nel tempo.
La sua caratteristica principale è la polivalenza, cioè la sua adattabilità nei diversi ambiti terapeutici. I trattamenti possono essere finalizzati al miglioramento della mobilità articolare, dell’elasticità muscolare, del tono muscolare, della respirazione, della coordinazione, dell’equilibrio, della circolazione, delle alterazioni posturali, ecc.. Proprio per questo la ginnastica medica a secondo dell’obiettivo prefissato può assumere un aspetto riabilitativo, rieducativo, correttivo, posturale e addirittura preventivo.
Non esiste un metodo unico di lavoro, ma una serie di metodi e tecniche che il riabilitatore utilizza nella specificità del trattamento, al fine di trovare la strategia migliore per il raggiungimento dell’obiettivo prefissato.
Negli ultimi anni, in fisiatria e in ortopedia, la ginnastica medica viene considerata trattamento elettivo e basilare da accostare alla terapia fisica e farmacologica, soprattutto in ambito traumatologico e per le patologie che riguardano il rachide.
Il terapista svolge la sua attività in sinergia con il medico specialista, il quale periodicamente controlla e guida il riabilitatore nelle fasi sensibili del lavoro.
Per capire bene dove finisce il percorso riabilitativo, con i suoi esercizi terapeutici, e dove invece inizia il percorso di riatletizzazione motoria con all'interno esercizi allenanti, bisogna comprendere la differenza tra il termine “abilità” e “agilità”. Per abilità si intende la capacità di realizzare specifiche funzioni motorie, con modalità e nei limiti ritenute normali per l'essere umano. Da qui il termine disabile (meglio diversamente abile), persona con riduzione parziale o totale delle suddette capacità. Ed è proprio in questo contesto che si inserisce la ginnastica medica, proposta da personale sanitario qualificato, per ripristinare le normali funzioni motorie perse con la malattia.
Finito questo processo, la persona, non più paziente, in quanto si trova in una fase di stabilità clinico funzionale, dovrebbe iniziare un protocollo di esercizi allenanti per il miglioramento dell'agilità. La figura professionale competente in questo caso non deve essere necessariamente inserita in ambito sanitario.
Il termine ginnastica posturale, che spesso troviamo all’interno delle palestre per il miglioramento di alcune funzioni motorie dei clienti che si trovano in salute, in realtà è una definizione impropria in quanto fa parte di un percorso riabilitativo tipico della ginnastica medica e che quindi necessita della personalizzazione dell’iter rieducativo.
Ciò non toglie però, che alcuni metodi di riabilitazione morfologica o posturale possano in maniera trasversale soddisfare le esigenze sia di persone con patologia che in salute. Ne è un esempio l’allungamento globale decompensato, come il Mézières, che può essere considerato un utile alleato per tutti.
L’ambulatorio del Quartier Generale promuove questa ginnastica da sempre e si sta attivando per creare uno spazio idoneo per inserirla nel contesto riabilitativo, perché crediamo che le più comuni patologie, come le rachialgie, hanno alla base squilibri del sistema tonico posturale. Quindi, diventa necessario per eliminare la causa, indirizzare il paziente a svolgere attività di ginnastica posturale e di educazione motoria.
Il nostro imperativo è “informare e formare” i pazienti a prendere coscienza dell’importanza della ginnastica medica e fornire delle basi per eseguire gli esercizi in modo corretto per futuri auto-trattamenti.
CONSIGLI UTILI
I PUNTI FOCALI DEL METODO
MEZIERES
Il metodo Mézières, utile a tutti, a differenza della ginnastica correttiva tradizionale, ci insegna che i muscoli della catena
posteriore sono accorciati e ipertonici, mentre i muscoli anteriori
sono deboli, ipotonici e rilasciati.
Partendo da questo assunto fondamentale, è bene rinforzare in allungamento i muscoli della catena posteriore attraverso delle posture eccentriche e rinforzare i muscoli anteriori con un lavoro concentrico/isometrico.
Altro aspetto sostanziale del metodo è enfatizzare la fase espiratoria durante i trattamenti. Questo permette di allentare la tensione sul diaframma, muscolo primario della respirazione quasi sempre retratto e causa di
tante disfunzioni posturali e facilitare il rilasciamento e l'allungamento dei
suoi muscoli sinergici.
Di seguito un esercizio di autoallungamento.
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