fondato nel 1886.
A cura
Beniamino
Colagrosso* e Massimo Alfieri**
Guida all’educazione Motoria Consapevole
Chi lavora nel mondo
sportivo conosce la preoccupazione più grande di un genitore: sapere qual è l’attività
motoria più completa e adatta per i propri figli.
Per rispondere a
questa domanda, bisogna innanzitutto capire che ogni sport sviluppa determinate
caratteristiche a discapito di altre e che, dunque, non ne esiste uno completo
in assoluto.
Per diverso tempo si
è pensato al nuoto come disciplina più completa per lo sviluppo delle capacità
motorie del bambino, ma in realtà non essendoci gravità mancano i presupposti
per migliorare abilità utili nella vita quotidiana, come correre, saltare e le
varie forme di coordinazione motoria necessarie per l’equilibrio. Quindi anche
il nuoto è utile per certi versi, come migliorare l’acquaticità, lo sviluppo
cardio-polmonare, ecc., ma meno per altri.
Il gioco e la sana competizione
sono alcuni dei fattori che emotivamente coinvolgono maggiormente il bambino, utili
ambedue per formare la propria percezione corporea e aumentare l’autostima.
Per i bambini di età
compresa tra i cinque e otto anni, l’attività motoria dovrebbe avere un fine “ludico-formativo”
e reggersi su tre fattori fondamentali:
·
fattore ludico, il miglior canale per l’apprendimento cognitivo e
motorio.
·
fattore
psicologico-sociale: identificazione del
proprio corpo anche in relazione all’ambiente e ai compagni
·
apprendimendo delle
capacità motorie di base: camminare, correre, lanciare, saltare, rotolare,
strisciare, arrampicarsi, ecc.
La crescita è un
processo dinamico e asimmetrico, dove l’aumento della statura non è
necessariamente accompagnata da adeguata forza muscolare.
E’ nell’età compresa
dagli otto ai tredici anni circa, che bisogna privilegiare attività coordinative complesse,
come collegare e coordinare tra loro singoli movimenti contemporaneamente o in
rapida successione. Questa fase è
fondamentale per la costruzione della destrezza motoria utile in seguito per in
tutte le discipline sportive.
Le capacità motorie che
si dividono in condizionali e coordinative sono molto diverse tra
loro e durante la crescita conoscono periodi ottimali di lavoro.
Le capacità
condizionali, ad esempio, che si distinguono in Forza, Resistenza e Velocità,
sono l’espressione metabolica/endocrina dei diversi sistemi energetici. Le
stesse, andrebbero rinforzate progressivamente rispettando l’età e il livello
di preparazione fisica del bambino, ma comunque diventa fondamentale svilupparle dai 12/13 anni in poi.
Le capacità
coordinative, composte da equilibrio, ritmo, orientamento, reazione, ecc., vanno
promosse prima della fase puberale e serviranno per ampliare il patrimonio dei
movimenti del bambino.
Quindi prima dell’età
adolescenziale, è consigliato variare il più possibile gli stimoli allenanti,
anche cambiando sport.
Ebbene, prima di far
intraprendere l’attività motoria ai nostri figli, confrontiamoci con uno
specialista del settore e valutiamo con attenzione le necessità del nostro
bambino. Inoltre, per evitare inutili rischi alla salute, sarebbe consigliata un’iniziale valutazione
morfo-posturale e cardiologica per l’idoneità sportiva, eseguita da specialisti del settore.
“DIVENTIAMO I PROTAGONISTI DELLA NOSTRA SALUTE”
*Direttore di Sanità della GdiF – Roma
**Chinesiologo – Massofisioterapista Q.G. - Roma
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