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mercoledì 10 aprile 2013

12) PIEDE…….CUORE DELLA POSTURA, NON COMMETTIAMO PASSI FALSI!!!!

ART. PUBBLICATO sul "FINANZIERE"
Mensile di attualità, cultura e informazione professionale della Guardia di Finanza, fondato nel 1886.

Il piede è il perno dove ruotano le diverse posture che assumiamo durante la giornata e su cui grava il peso del corpo. Questo ci fa capire che ogni piccola perturbazione dello stesso può alterare in maniera significativa tutto il corpo.
Essendo alla base del sistema di controllo dell’equilibrio e il punto di contatto con la terra il piede viene costantemente sollecitato nel trasferire o tamponare le forze ascendenti e discendenti che generano i movimenti del corpo.
Dopo il cervello il piede è la struttura più complessa del corpo umano, è composto da 26 ossa, 33 articolazioni, più di 100 legamenti e da 12 muscoli intrinseci. Interagendo costantemente con il resto del corpo ha importanti funzioni afferenti recettoriali (IMPUT –informazioni di entrata) provenienti dagli esterocettori cutanei presenti sulla sua pianta e dai propriocettori localizzati nei muscoli nei tendini e nelle articolazioni, che effettrici (AUTPUT –risposta motoria), grazie al suo complesso meccanismo osteo-muscolo-articolare.
Nel corso dell'evoluzione, per esigenze adattative nate sia dall'assunzione della stazione eretta (con un maggiore lavoro di regolazione e ammortizzazione di tutte le forze in gioco di un sistema in equilibrio instabile), che dal relazionarsi continuo con un terreno poco fisiologico (quale è il terreno piano), il piede ha subito modificazioni morfo-strutturali importanti, divenendo più rigido, più stabile, ma meno prensile.
Attenzione, la normale evoluzione della pianta del piede nel bambino, presenta un piattismo fisiologico fino a 3/4 anni, che si normalizzerà in seguito. Inoltre, anche il varismo delle ginocchia del neonato/a con il seguente valgismo del bambino/a fino a 4-5 anni è fisiologico.
Conosciamo due deformazioni importanti del piede, il “piede cavo” e il “piede piatto”. La prima tipologia, patologia molto diffusa, più del piede piatto, predilige il sesso femminile. Questa deformità è caratterizzata da una esagerata concavità dell’arcata plantare e dita a griffe. La sua eziologia può essere su base neurologica, oppure secondario a processi ischemici, artrite reumatoide e nei post-trauma. Comunque l’aumento dell’arco plantare dovuto essenzialmente dalla contrazione e successiva retrazione di alcuni muscoli, come il tibiale posteriore, i peronei laterali, i muscoli plantari e i flessori delle dita colpisce anche diversi sportivi, chi indossa calzature corte, scarpe a punta, tacchi troppo alti che sbilanciano il peso del corpo in avanti e scarpe eccessivamente rigide che non permettono il movimento naturale dei muscoli.
Il piede piatto al contrario è caratterizzato da una riduzione dell’arco plantare e dal conseguente aumento della superficie d’appoggio della pianta del piede.
Il cedimento della volta plantare, dovuto essenzialmente, all’alterato sostegno della fascia plantare, dei legamenti plantari e dalla mancanza del “supporto dinamico” dei tendini del tibiale posteriore e del peroneo lungo, può avere sia origine congenita (nel bambino) che acquisita (nell'adulto).
Nel tempo, questo sbilanciamento della distribuzione del peso, in entrambe i casi, sviluppa fenomeni degenerativi a carico delle strutture osteo-muscolo-articolari.
Riconoscere tempestivamente un dismorfismo dei piedi, grazie ad un esame baropodometrico (statico e dinamico) e la valutazione di uno specialista, potremmo evitare di far nascere altre patologie in seguito, che nel migliore dei casi riguardano i piedi, ma potrebbero interessare altre strutture del corpo, con conseguente alterazione della postura.
Esistono diversi stadi di deformazione del piede, che sono normalmente direttamente proporzionali alle patologie secondarie e alla sintomatologia dolorifica. Nei casi meno gravi può essere sufficiente un programma chinesiologico mirato, associato ad un’ortesi plantare, per migliorare la biomeccanica del piede.






CONSIGLI UTILI
 
 
INDICAZIONI BASE PER MIGLIORARE LA FUNZIONALITÀ DEI PIEDI :
POCHI MINUTI AL GIORNO PER LA SALUTE DEI VOSTRI PIEDI
CAVI
PIATTI
  1. Massaggi e stretching giornalieri della pianta del piede per detendere la fascia plantare
  2. Afferrare piccoli oggetti con le dita dei piedi
  3. Movimenti completi di flesso/estensione della caviglia in appoggio metatarsale su di un gradino
  4. Camminare lentamente in avanti e indietro in pendenza (15° circa)
  5. Camminare enfatizzando la pronazione dei piedi (avanti e indietro)
  1. Stretching dei muscoli della catena posteriore, con particolare interesse del gastrocnemio e soleo
  2. Camminare per 5 metri prima sulle punte e poi sui talloni mantenendo gli arti inferiori tesi
  3. Camminare enfatizzando il movimento rullata (retropiede, mesopiede e avampiede) con spinta finale
  4. Camminata sul bordo esterno dei piedi per 10 metri
  5. Posizionarsi con l’avampiede su di un gradino e lavorare sulla flesso-estensione della caviglia (enfatizzando il movimento)
  6. Afferrare piccoli oggetti con le dita da seduti e portarli alle mani
Lo squilibrio muscolare associato a queste alterazioni morfo-strutturali suggerisce anche un intervento di stretching globale de-compensato, per evitare ripercussioni a monte (in altre parti del corpo).
 
DIVENTIAMO I PROTAGONISTI DELLA NOSTRA SALUTE”



 







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